Effetto acuto della termoregolazione sull'oscillazione cardiovascolare durante l'esercizio aerobico - Un caso di studio

Abstract

Questo studio di laboratorio indaga l'effetto della termoregolazione sull'oscillazione cardiovascolare durante 45 minuti di esercizio aerobico a velocità costante a temperatura ambiente tra 24 e 25°C senza ricambio di liquidi. Lo scopo della ricerca è stato quello di analizzare l'andamento della temperatura corporea, della frequenza cardiaca, del lattato ematico e della pressione arteriosa, tenendo conto della perdita di acqua durante la corsa a intensità costante (circa il 70% della velocità soglia anaerobica). In questo modo è stato selezionato un individuo fisicamente attivo, che pratica triathlon di lunga distanza da più di due anni, con un minimo di tre allenamenti settimanali e senza alcuna patologia associata. Per la raccolta dei dati sono state effettuate due sessioni di test su tapis roulant ergometrico (inclinazione 0%). Nella prima seduta è stato eseguito un test massimale con apparecchiatura per la ventilometria, monitor cardiaco e raccolta del lattato nel sangue. Nella seconda sessione sono stati osservati cambiamenti fisiologici durante la corsa per 45 minuti a velocità costante (71,4% della velocità soglia anaerobica). I risultati rilevati evidenziano che pur avendo verificato una relazione lineare tra frequenza cardiaca e consumo di ossigeno fino a un certo momento, non è valido pensare solo alla prescrizione di allenamento attraverso la frequenza cardiaca per individui atleti che cercano di migliorare le proprie prestazioni. Si conclude che anche a temperature ambiente adeguate, la perdita di acqua nell'allenamento di resistenza fa sì che il sistema cardiovascolare effettui importanti aggiustamenti per mantenere la gittata cardiaca.