Confronto tra l'effetto acuto della deformazione muscolare nelle tecniche di stretching statico e la facilitazione neuromuscolare propriocettiva

Abstract

Introduzione e obiettivo: Lo stretching è diffuso al fine di aumentare le prestazioni degli atleti, oltre a curare e prevenire infortuni e disturbi posturali, recuperare funzioni, promuovere così salute e benessere, con numerose tecniche. Il presente studio mirava a confrontare l'efficienza delle tecniche PNF e della tecnica di stretching statico nell'ottenere un range di movimento. Materiali e metodi: Per la raccolta dei dati, 31 individui di sesso femminile, di età compresa tra 20 e 30 anni, sono stati sottoposti a stretching utilizzando tecniche di stretching PNF e stretching statico, con una sola sessione per ciascuna tecnica, con un intervallo di sette giorni tra le tecniche e il risultato è stato osservato mediante biofotogrammetria computerizzata alla risposta acuta (deformazione) del muscolo subito dopo lo stiramento. Discussione: Lo stretching è una risorsa fondamentale per preservare la qualità muscolare, ma non esiste ancora una definizione della tecnica migliore per eseguirlo. Ci sono autori che difendono lo stretching statico, altri lo stretching PNF come la migliore tecnica per eseguire lo stretching. Su un punto gli autori concordano, eseguire lo stretching muscolare può prevenire o ridurre le lesioni muscolari durante le attività fisiche o le attività della vita quotidiana. Risultati: Entrambe le tecniche hanno ottenuto risultati significativi nel guadagno del massimo raggio di movimento, anche se la tecnica PNF ha mostrato un guadagno leggermente superiore rispetto alla tecnica statica. Conclusione: entrambe le tecniche sono in grado di produrre un aumento del ROM, ma non vi è stata alcuna differenza statisticamente significativa nei guadagni tra le due tecniche studiate.