La frequenza settimanale dell'allenamento di nuoto influenza la risposta all'affaticamento muscolare e la forza di contrazione?
Abstract
Introduzione: Attività fisica a scopo agonistico o semplicemente per la ricerca della salute, evitando i rischi che uno stile di vita sedentario può causare, che è direttamente correlato alla metodologia e al controllo dell'allenamento in questione. La conoscenza e la delucidazione sull'effetto dell'allenamento sportivo in diversi numeri di sessioni durante la settimana diventa importante per l'allenatore. Obiettivi: valutare la capacità di contrazione muscolare e l'indice di fatica. Materiali e metodi: Diciotto topi svizzeri sono stati divisi in 3 gruppi, il primo è rimasto sedentario e gli altri due sono stati sottoposti ad allenamento di nuoto con volumi differenti. Il metodo per la valutazione di questi parametri è stata l'intensità della contrazione e la diminuzione percentuale del picco massimo di contrazione misurata tramite elettrostimolazione diretta nel nervo sciatico degli animali ed accoppiata ad un elettrofisiografo che registrava le contrazioni muscolari. Risultati: In questi due parametri si può osservare una differenza, anche se non significativa, tra i gruppi. Discussione: In base ai risultati ottenuti, si deduce che gli individui che si esercitano anche solo tre volte possono presentare risultati importanti tanto quanto coloro che si esercitano 5 volte a settimana rispetto al gruppo sedentario. Risposta attribuibile al rimodellamento metabolico e morfologico della muscolatura scheletrica, indotto dal protocollo di allenamento applicato. Conclusione: l'attività fisica può promuovere adattamenti fisiologici favorevoli per migliorare la condizione muscolare e aumentare la soglia di affaticamento. Risultati che motivano gli operatori sanitari a incoraggiare la popolazione generale a praticare attività fisica.
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